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Frutto di numerosi incontri dell'autrice con Henning Mankell che si sono susseguiti nell'arco di un anno in Svezia e Francia, questo libro racconta l'infanzia dello scrittore svedese in una piccola città nel nord della Svezia, di sua madre assente che ha lasciato il marito e tre figli piccoli, delle donne, l'amore, la paura della morte, la paura di contrarre la malaria o I'AIDS, l'importanza della natura e della letteratura nella sua vita, e racconta anche la storia delle sue opere e soprattutto la sua visione del mondo. Ne esce un ritratto molto personale di Mankell, l'idealista, il socialista, il calvinista ma più di tutto emerge con forza l'uomo privato che vive con un piede nella neve svedese e con l'altro nella sabbia dell'Africa. Henning Mankell che, tra le altre cose, ha scritto la serie del commissario Kurt Wallander, è tradotto in oltre quaranta lingue e i libri che ha venduto in tutto il mondo messi insieme equivalgono a un migliaio di copie per ogni giorno della sua vita. "Mankell (su) Mankell" comprende contributi di Eva Bergman, Desmond Tutu, Horst Kòhler, Dan Israel e Kenneth Branagh.